#ETICA
ETICA: s.f. dottrina o indagine speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo di fronte ai due concetti del bene e del male (dal greco antico ἠθικά) Devoto-Oli, Dizionario della lingua italiana-Le Monnier (approfondisci). Differenza fra Etica e Morale : sono la stessa cosa. L’aggettivo morale (traduzione dal greco ἠθικός) nel tempo ha assunto il significato, accanto a quello di attinente alla condotta, anche quello di positivamente valutabile, cioè buono, virtuoso. Aristotele (approfondisci) per primo definì le VIRTU’ ETICHE, (approfondisci)corrispondenti alla parte appetitiva dell’anima, moderata e guidata dalla ragione e che consistono nel giusto mezzo, equidistanti dagli estremi, egualmente da aborrire. Esse sono: il coraggio(ἀνδρεία), la temperanza, la liberalità, la magnanimità, la mansuetudine, la franchezza ed infine la giustizia (δικαιοσύνη), la virtù intera e perfetta.
Relazione fra Etica e Politica
Aristotele decretò che mentre l’etica è lo studio della condotta e del fine dell’uomo come singolo individuo, la politica è la stessa cosa come parte di una società. Sorprendente !! Etica e Politica sono la stessa cosa, cambia solo l’ambito di applicazione: l’Etica al singolo, la Politica al gruppo (approfondisci). Inoltre dice che la persona retta (buona) è colui che conosce ed attua le cose giuste, conosciute solo dalla persona virtuosa, cioè da chi applica le sette virtù etiche.
La Politica deve essere etica???
Sempre Aristotele, sulla scia del suo grande maestro Platone, ci dice che il bene del singolo individuo coincide con e concorre al bene della intera Città, con la sola differenza che il bene della Polis è “più bello e più divino” perché “lavorare per il bene di tutti è cosa ancor più nobile e meritevole” e si addice particolarmente alla “persona magnanima”. La risposta giusta quindi è SI (approfondisci) ma molti risponderebbero con un sonoro NO perché nel pensare comune Politica è diventato sinonimo di corruzione, cosa sporca, mentre Etica di cosa misteriosa, pulita ma fuori dal tempo, forse anche datata che non si usa (serve) più.
I Politici si comportano in modo etico ??
Se chi si occupa di Politica deve identificare e realizzare cose buone e per capire cosa è buono e cosa non lo è, deve essere buono lui, e per essere buono lui deve praticare le virtù etiche, ecco allora che necessariamente i Politici devono essere etici; altrimenti individuano e perseguono solo cattivi progetti. A questo punto, mi viene il forte sospetto che i nostri Politici non siano dei buoni aristotelici, anzi, mi sembra che Aristotele non lo abbiano proprio studiato. Infatti, ad un primo giudizio, sicuramente affrettato, l’impressione che danno è di comportarsi, in generale e fatte le dovute eccezioni, in modo anti-etico, sostituendo le sette virtù con il loro opposto e precisamente : corruzione(approfondisci), smodatezza (approfondisci), avidità ed interessi personali(approfondisci), abuso di potere (approfondisci), arroganza (approfondisci), falsità (approfondisci) e sopruso. Che l’ ”ipse dixit” non sia più di moda ? E cosa dire della logica aristotelica basata sul sillogismo? Se Politica è uguale ad Etica allora comportamento anti-Etico (diffusissimo e forse vera norma dell’era post-industriale) è uguale alla nuova pratica dell’ ANTI- POLITICA che porta i cittadini all’astensionismo, vero partito moderno (approfondisci). E’ forse un meccanismo logico-intellettuale superato ?? Sarebbe interessante scoprire cosa ne pensate voi, cominciando dal mini sondaggio che vi propongo a lato. Detto tutto ciò, occorre stabilire come fare ad individuare e tenere sotto controllo i Politici virtuosi e ad espellere dal sistema quelli non etici. Qualche idea ?
Luca Bertazzini lbertazz@libero.it
Non può esserci identitá perfetta fra pensiero ed azione, fra etica e morale. Il motivo é che le categorie etiche a cui il nostro agire risponde sono diverse fra culture, epoche e persino persone. Una diretta (e perfetta) applicazione dei principi etici, forse possibile nella metafisica aristotelica, non é ipotizzabile in quella che é per eccellenza l’arte della mediazione fra idee e concretezza (la politica).
È etico approvare i vari condoni fiscali? O la riduzione delle pene per carenza di carceri? Certamente no, ma necessario!
Tutto quello che i politici possono e devono fare è quindi mediare fra idee e contesto, con buona pace di ogni assolutizzazione dei comportamenti etici.
Del resto ci erano arrivati anche gli antichi: basti pensare alla figura di creonte nell’antigone o, più recentemente, al principe di Machiavelli.
La mafia è il vero cancro dell’Italia. Tolleranza zero e cominciare da li a smantellare l’illegalità. E’ quello che dovrebbe fare la Magistratura con priorità massima. Se si tollera questo tipo di illegalità o peggio la si considera un male endemico che poi in fondo in fondo può anche essere accettato, ecco che creiamo i presupposti per la decadenza morale e per il ” non è giusto ma si fa così” e quindi il permissivismo malato che giustifica qualsiasi manovra purchè profittevole. Etica e bravura, Etica e merito, Etica e successo spesso non sono compatibili
Il bene comune deve essere l’obiettivo principale da perseguire. La storia dell’Occidente Cristiano è un lunghissimo capitolo in cui si tenta di realizzare il bene comune oppure il suo opposto a vantaggio di pochi che però riescono ad occupare posti chiave ed utilizzarli per farsi corrompere e per corrompere. Occorre circoscrivere questa cosa e per smantellarla non si può che ricorrere alla trasparenza( negli appalti, nelle nomine, nelle strategie…etc) ma di fatto occorre la determinazione a considerare la Res Publica davvero cosa di tutti e non, proprio perché è di tutti, cosa di nessuno.
La notizia è di questi giorni: corruzione fra i vertici della Guardia di Finanza, chi deve controllare ruba più di chi è controllato. L’etica direi che è la grande assente al tavolo degli italiani e non solo a quello dei politici. Mi piacerebbe che si cominciasse a far circolare il senso dell’etica fra i banchi di scuola perché lì è importante seminare in attesa delle
vendemmie future. Partiamo da qualche esempio positivo, politici universalmente stimati a tutte le latitudini per il loro valore morale, raccontiamo le loro storie, i loro progetti per la comunità che hanno viaggiato sulle strade della correttezza. Come diceva Giovanni Falcone “gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Sono d’accordo con te ed il richiamo a Giovanni Falcone mi sembra molto appropriato non solo per la Sua statura etica, ma anche perché questo martire ha lottato fino all’estremo sacrificio, contro il peggiore dei mali che possa affliggere una Società: la mafia. Senza misure drastiche non andremo da nessuna parte. Purtroppo la democrazia garantista non ce l’ha fatta finora, in più di cinquant’anni di Repubblica, a debellare questo cancro
L’etica, la virtù, l’onestà, la correttezza, in sintesi il non rubare dovrebbero essere la base, il fondamento su cui poggiano le idee e le diverse concezioni politiche e non. Come si fa a seguire ed a credere ad una certa idea ed a realizzare certi percorsi se chi li guida non siamo sicuri che lo faccia per convinzione ideologica ? I fatti purtroppo ci dicono che i nostri Leaders tutto quello che fanno lo fanno per interesse personale. Questo deve finire, altrimenti si alimentano movimenti ed ideologie che propongono rimedi peggiori del male.
Argomento difficile, specialmente per chi, come me, non ha una buona dimestichezza col greco e la filosofia. Ma il vivere quotidiano ci ispira riflessioni, forse più semplici, ma altrettanto filosofiche. (non voglio peccare di presunzione). Una volta chi faceva politica erano, a mio parere i più meritevoli, che in diversi campi si distinguevano rispetto agli altri. Oggi forse sono i più furbi, i più scaltri, ma spesso non i più meritevoli. Questa è la mia riflessione, o se preferisce la mia idea di come cercare di migliorare la nostra classe politica. Torniamo al merito, quel merito distrutto da una cultura sessantottina dove si puntava al sei politico e non, appunto, al merito. Qui dovremmo aprire una discussione che meriterebbe ulteriori riflessioni, e per questo mi scuso della crudezza del messaggio. Quindi merito, meritocrazia in ogni campo non solo politico. Ma non basta a questo dobbiamo affiancare anche la riscoperta del senso civico, l’appartenenza ad una comunità, ad una nazione, ad un popolo. Renderci consapevoli che l’appartenenza ad un popolo ci rende più ricchi e più forti. Che difendere il bene comune è difendere noi stessi.
Merito e senso civico. Una bella impresa. Parliamone e cerchiamo di spargere questo seme. A presto
Patrizio La Pietra
Il degrado etico del nostro paese e’ sotto gli occhi di tutti e contamina tutti gli ambiti della societa’.In attesa di una auspicabile riscoperta dei valori etici da parte di tutti, credo vadano messe in campo delle misure d’emergenza prettamente difensive quali(per stare nell’ambito politico):elettivita’ possibile solo per persone senza nessun tipo di precedente dubbio,mandati brevi e non rinnovabili,durante il periodo di “servizio allo Stato” attivita’ esclusivamente politica con messa in stand-by di altre attivita’,unico stipendio quello ricevuto dallo Stato…insomma i politici VANNO BLINDATI A PRIORI!!
Etica, è vero già gli antichi Greci la usavano e, anzi, ne avevano analizzato l’essenza attraverso importanti studi filosofici. E allora vorrei spostare la Vostra attenzione anche in un ambito, oltre a quello politico, che ci riguarda tutti quello aziendale. Qualche esempio: realizzare prodotti coerenti con il loro prezzo di mercato, utilizzare materiali di qualità rispetto a quanto definito in un capitolato, rispettare le condizioni di pagamento pattuite e non nascondersi dietro a pretesti qualche volta persino puerili, dire che il cliente è la cosa più importante per la propria azienda salvo poi inalberare barriere non appena ci raggiunge con una sua lamentela, chiedere in continuazione preventivi ad un possibile fornitore sapendo che non sarà mai nostra intenzione comperare alcunché, far finta di lavorare ed invece pensare o fare dell’altro, fare promesse basate su condizioni impossibili, usare risorse altrui a scopi prettamente personali, per non parlare delle vere speculazioni e non solo di quelle a carattere finanziario ma anche di quelle di tipo umano, non avere un corretto uso delle cose altrui, beh ogni di Voi potrebbe aggiungerne degli altri in base alla propria esperienza. Bene, di tutto ciò è nostro dovere farne tesoro onde poter ripartire nella direzione madre: un’etica basata su diritti e doveri paritetici ! Certo non è facile, ma se pensiamo al nostro futuro ………. Tutti ci dobbiamo impegnare in queste riflessioni e porre le basi per l’applicazione di un’etica in cui i diritti ed i doveri godano di pari dignità e per far ciò penserei a un solo consiglio: piccoli passi quotidiani nella giusta direzione perché, trattandosi di un fatto culturale, i tempi non sono mai quelli che si vorrebbero, ma sono solo in funzione delle reattività di ciascuno dei protagonisti.
Il tema ETICA vs POLITICA è talmente vasto e interessante che risulta difficile confinare in un commento tutto quanto ci sarebbe da dire. Mi limito ad una delle virtù etiche: GIUSTIZIA, che come definita dal Devoto Oli è: “la virtù rappresentata dalla volontà di riconoscere e rispettare il diritto di ognuno mediante l’attribuzione di quanto gli è dovuto secondo la ragione e la legge”. Quale legge? .. ne abbiamo di tutte e di più!!! …. non se ne esce!!!
E’ difficile sono d’accordo ! Occorre un’opera paziente e tenace di ricostruzione ma prima dobbiamo cambiare tutti i personaggi del vecchio establishment, anche quelli che hanno fatto bene, perché la dimostrazione della loro (in)capacità è dove ci hanno condotto. Un indice di buon lavoro fatto potrebbe essere il calo dell’astensione alle consultazioni elettorali ed il recupero dell’interesse per la politica contrapposto non al menefreghismo (non si deve interpretare così l’astensione in questo momento storico) ma allo scoraggiamento per l’attuale decadenza etica e morale che porta al rifiuto della politica così com’è oggi. Comunque occorre non mollare e ripartire da qui passo dopo passo con pazienza, coraggio e mantenendosi liberi.
La corruzione ed il fatto che il sistema sembra tale da non permetterti di essere virtuoso porta alla non credibilità che genera lo scoramento e l’atteggiamento dell’ anti politica per cui tutti i politici sono corrotti. Occorre a mio parere combattere l’anti politica che genera necessariamente l’astensionismo e la non fiducia ripartendo da zero e scegliendo donne ed uomini integri che tengano più al bene collettivo che a quello personale. Le donne in particolare potrebbero portare un contributo importante a sostegno della moralità/etica politica
Una bella garanzia sarebbe quella di governare per cinque, massimo dieci ( ma meglio cinque) anni e poi basta. In questo modo non ci sarebbe il tempo per diventare grande conoscitore del sistema e diminuirebbero significativamente le opportunità di ruberie e simili non fosse altro per il timore di essere individuati.
Chi approfitta di una carica pubblica, elettiva o no, per perseguire fini personali di arricchimento è un ladro. Io penso che una grossolana ma efficace distinzione fra i Politici che si comportano in modo etico e no consista nel fatto di non incassare denaro oltre al proprio stipendio.Non dovrebbe comunque essere difficile verificare periodicamente le fonti di introito dei Politici ed in generale dei funzionari pubblici, basta applicare anche a loro lo scrutinio scrupoloso che l’Agenzia delle Entrate applica a tutti noi cittadini comuni ed evidenziare le discrepanze ingiustificate. Se una cosa simile venisse fatta seriamente, potremmo avere un controllo credibile.